Può sembrare strano, ma c’era chi inventava nuove parole e nuovi modi di usarle ancora prima dell’era di internet. L’inglese come lo conosciamo oggi praticamente non esisteva fino a poche centinaia di anni fa. Allora chi lo ha plasmato? Chi ha inventato le parole e i modi di dire comunemente usati oggi? Insomma, a chi dobbiamo la nascita dell’inglese moderno? Come traduttore italiano inglese e traduttore inglese italiano sono molto interessata non solo agli ultimi sviluppi del linguaggio, ma anche alla storia che c’è dietro. Diamo quindi un’occhiata dietro le quinte ai personaggi che hanno dato i natali all’inglese moderno.

William Shakespeare

Shakespeare era la perfetta incarnazione dell’adagio “se vuoi una cosa fatta bene, falla da te”. Se non esisteva una parola adatta a esprimere un concetto nelle sue opere teatrali, ne inventava una nuova. Shakespeare ha coniato più di 400 parole ed espressioni in uso ancora oggi, come spiego nel mio articolo Shakespeare e l’Inglese.

Dr. Seuss

Theodor Seuss Geisel, meglio conosciuto come Dr. Seuss, è l’inventore di parole per eccellenza. Alcune sono sciocche e senza senso come zummers e sneedle, mentre altre hanno preso piede, come la popolarissima parola nerd (spesso usata anche in italiano). Il Dr. Seuss non ha solo creato numerosi termini, ma grazie ai suoi libri ha anche contribuito a cambiare il modo in cui veniva insegnato a leggere, introducendo filastrocche divertenti, simpatici personaggi e ponendo le basi per il sistema fonico (phonics approach), cioè un metodo d’insegnamento che sviluppa la comprensione del rapporto fra i simboli scritti e i relativi suoni.

Charles Dickens

Più che per l’invenzione di nuove parole, Charles Dickens è noto per le sue acrobazie linguistiche: si può dire che fosse l’equivalente di un millennial su Internet in versione XIX secolo. Dickens è stato fondamentale per la nascita dell’inglese moderno: se non avesse contribuito a divulgare lo slang con i suoi racconti, si sarebbero perse parole come flummox (sconcertare) e devil-may-care (incosciente, scavezzacollo). Era anche un maestro nel trasformare sostantivi comuni in qualificativi creativi, una cosa che sarebbe praticamente impossibile in italiano. Alcuni esempi sono angry-eyed (dagli occhi pieni di rabbia), hunger-worn (consumato dalla fame), proud-stomached (arrogante, altezzoso), fancy-dressed (vestito in modo elegante), coffee-imbibing (che beve molto caffè) e il simpatico ma non immediato ginger-beery (simile alla ginger beer, soprattutto nel senso di effervescente).

Mary Ann Evans

Mary Ann Evans è meglio conosciuta con il suo pseudonimo George Eliot. A lei va il merito di avere inventato nuovi usi e nuove forme per molte parole già esistenti. Per esempio, la parola luncheon (pranzo) esisteva già quando ha coniato il più specifico lunch-time (ora di pranzo). Ha anche ampliato la definizione di alcune parole, per esempio usando la parola Siberia per indicare un luogo remoto e sgradevole in generale.

Gertrude Stein

Gertrude Stein è famosa per le sue poesie sperimentali e il suo mecenatismo artistico. Uno dei suoi più grandi contributi alla nascita dell’inglese moderno sono stati i salotti letterari che organizzava presso il suo appartamento di Parigi durante la prima e la seconda guerra mondiale. Questi raduni erano frequentati da autori espatriati inglesi ed americani come James Joyce, Ernest Hemingway, F. Scott Fitzgerald e Sherwood Anderson.

Noah Webster

È noto che l’inglese britannico e l’inglese americano spesso differiscono nello spelling o grafia delle parole. Per citare solo alcuni dei numerosi esempi, parole come flavour e colour perdono la U in inglese americano, diventando flavor e color.  Il suffisso inglese “-ise” diventa “-ize” in americano, come in organize e recognize. Parole come center o theater sono scritte centre e theatre nel Regno Unito. Per un approfondimento di questo argomento, consiglio di leggere mio articolo Inglese e Americano: Che Differenza C’è?

Ma forse non tutti sanno che queste differenze sono in gran parte opera di un solo individuo di nome Noah Webster, il redattore del famoso dizionario.

E forse ancor meno conosciuto è il fatto che non tutte le proposte linguistiche di Webster hanno preso piede. Nonostante il suo impegno, gli americani non hanno mai accettato di trasformare ache (dolore o brama) in “ake”, soup (zuppa) in “soop”, tongue (lingua) in “tung” e (una delle più divertenti) women (donne) in “wimmen”, anche se foneticamente potrebbero sembrare sensate.

Conclusione

Naturalmente la nascita dell’inglese moderno non può essere circoscritta a un numero limitato di personaggi. Una lingua è una creatura viva, in continua evoluzione, che si modifica a seconda dei tempi, delle esigenze e delle abitudini. Per questo motivo è utile per ogni traduttore, soprattutto un traduttore inglese italiano e traduttore italiano inglese, conoscere le origini, oltre che la direzione futura, di questa evoluzione per avere sempre a disposizione un’ampia terminologia sia classica che moderna.

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